domenica 6 febbraio 2011
Lettera aperta agli uomini e alle donne di buona volontà e sani principi
Non c'è bisogno di essere cristiani o di avere una fede religiosa per disapprovare gli stili di vita che non sono coerenti con la moralità e l'etica alla quale vorremmo educare i nostri stessi figli e ispirare la società in cui viviamo.
Per i cristiani c'è però qualche ragione in più dettata dalla fede, come importanti uomini del magistero hanno opportunamente ricordato in questi giorni tristi per il paese e per le persone perbene.
Le vicende che da troppo tempo riguardano la vita privata del Presidente del Consiglio hanno esaltato, al di là e ancor prima dei risvolti giudiziari, un modello di disvalori che ogni uomo di buona volontà deve rifiutare ..Per un cristiano vale la remissione del peccato a fronte di un atto di dolore sincero e di una adeguata penitenza. E solo in questo senso nessuno può scagliare la prima pietra, perché nessuno è senza peccato.
Ma non pentirsi e continuare a dare scandalo, o peggio trovare inadeguate giustificazioni, non fa che aumentare il rischio di degrado, che tra l’altro pesa quanto più dall'alto viene il cattivo esempio.
La tenuta del governo o di un sistema politico di alleanze è compito della politica, ma è di tutti quello di garantire una cultura basata su moralità e legalità, perdute le quali tutto diventa possibile.
Essere predisposti alla comprensione e al perdono è essenziale, ma richiede un ravvedimento operoso.
Non bisogna scomodare il Vangelo per condannare chi scandalizza i “ piccoli”, che non sono tanto i bambini ma tutte le persone semplicemente normali, cioè incapaci e non disposte a sopportare certe “arditezze” di chi, considerandosi adulto e potente, arriva al punto di trascurare il danno che i suoi comportamenti inducono.
Virginio Brivio
Antonio Rusconi
Carlo Spreafico
24 gennaio 2011
Per i cristiani c'è però qualche ragione in più dettata dalla fede, come importanti uomini del magistero hanno opportunamente ricordato in questi giorni tristi per il paese e per le persone perbene.
Le vicende che da troppo tempo riguardano la vita privata del Presidente del Consiglio hanno esaltato, al di là e ancor prima dei risvolti giudiziari, un modello di disvalori che ogni uomo di buona volontà deve rifiutare ..Per un cristiano vale la remissione del peccato a fronte di un atto di dolore sincero e di una adeguata penitenza. E solo in questo senso nessuno può scagliare la prima pietra, perché nessuno è senza peccato.
Ma non pentirsi e continuare a dare scandalo, o peggio trovare inadeguate giustificazioni, non fa che aumentare il rischio di degrado, che tra l’altro pesa quanto più dall'alto viene il cattivo esempio.
La tenuta del governo o di un sistema politico di alleanze è compito della politica, ma è di tutti quello di garantire una cultura basata su moralità e legalità, perdute le quali tutto diventa possibile.
Essere predisposti alla comprensione e al perdono è essenziale, ma richiede un ravvedimento operoso.
Non bisogna scomodare il Vangelo per condannare chi scandalizza i “ piccoli”, che non sono tanto i bambini ma tutte le persone semplicemente normali, cioè incapaci e non disposte a sopportare certe “arditezze” di chi, considerandosi adulto e potente, arriva al punto di trascurare il danno che i suoi comportamenti inducono.
Virginio Brivio
Antonio Rusconi
Carlo Spreafico
24 gennaio 2011
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