sabato 6 marzo 2010
Ironia interpretativa: un cittadino di Calolziocorte scrive al quotidiano Repubblica.
E' giunta a mezzo posta elettronica una lettera di un cittadino calolziese,Vincenzo Carbonaro, il quale ha chiesto se fosse stato possibile pubblicare il suo testo inviato alla rubrica di Corrado Augias che trova spazio sul quotidiano La Repubblica.
La pubblichiamo ringraziandolo per l'interesse mostrato al blog ma anche per ribadire l'importanza del senso civico che coniuga democrazia e giustizia a fronte di "birbantelli" e "pasticci".
LETTERA A REPUBBLICA del cittadino calolziese:
Carissimo Presidente del Consiglio,
Le scrivo per chiederLe cortesemente un decreto interpretativo per sanare un mio errore di interpretazione di una documentazione fiscale allegata alla mia dichiarazione dei redditi del 2007. Grazie a questo decreto, successivamente, potrei presentare ricorso alle Agenzie delle Entrate (un altro covo di comunisti?) per riavere indietro quanto mi è stato tolto ingiustamente (imposta evasa, interessi al 12% e sanzione del 30%, ma ridotta a 2/3 per aver pagato entro 30 giorni). Mi creda un vero e proprio sopruso.
Non dovrebbe essere per Lei difficile fare approvare il suddetto decreto dal Governo da Lei presieduto, perché, a differenza della PDL (per le liste presentate alle elezioni regionali del Lazio e della Lombardia), io ho presentato la dichiarazione dei redditi del 2007 in tempo utile con tutta la documentazione allegata in perfetta regola. L’unico neo: un banale errore di interpretazione, il quale mi è costato la cifra non rilevante di circa 240 euro complessivamente. Ne vale la pena? E’ una questione di principio, Signor Presidente.
Lei potrebbe oppormi che il Presidente della Repubblica potrebbe non firmare, perché si tratterebbe di un decreto ad personam. Tranquillo. Faccia un sondaggio e vedrà che nella mia situazione sono tanti, anzi tantissimi. E l’opposizione? E quando mai è stata per Lei un problema? Non sono tutti comunisti?
Tenga presente, infine, che non posso usufruire dello scudo fiscale, perché ho solo la “colpa” di essere un contribuente onesto, anzi onestissimo.
Nella speranza di poter dire anch’io “meno male che Silvio c’è”, La saluto cordialmente.
La pubblichiamo ringraziandolo per l'interesse mostrato al blog ma anche per ribadire l'importanza del senso civico che coniuga democrazia e giustizia a fronte di "birbantelli" e "pasticci".
LETTERA A REPUBBLICA del cittadino calolziese:
Carissimo Presidente del Consiglio,
Le scrivo per chiederLe cortesemente un decreto interpretativo per sanare un mio errore di interpretazione di una documentazione fiscale allegata alla mia dichiarazione dei redditi del 2007. Grazie a questo decreto, successivamente, potrei presentare ricorso alle Agenzie delle Entrate (un altro covo di comunisti?) per riavere indietro quanto mi è stato tolto ingiustamente (imposta evasa, interessi al 12% e sanzione del 30%, ma ridotta a 2/3 per aver pagato entro 30 giorni). Mi creda un vero e proprio sopruso.
Non dovrebbe essere per Lei difficile fare approvare il suddetto decreto dal Governo da Lei presieduto, perché, a differenza della PDL (per le liste presentate alle elezioni regionali del Lazio e della Lombardia), io ho presentato la dichiarazione dei redditi del 2007 in tempo utile con tutta la documentazione allegata in perfetta regola. L’unico neo: un banale errore di interpretazione, il quale mi è costato la cifra non rilevante di circa 240 euro complessivamente. Ne vale la pena? E’ una questione di principio, Signor Presidente.
Lei potrebbe oppormi che il Presidente della Repubblica potrebbe non firmare, perché si tratterebbe di un decreto ad personam. Tranquillo. Faccia un sondaggio e vedrà che nella mia situazione sono tanti, anzi tantissimi. E l’opposizione? E quando mai è stata per Lei un problema? Non sono tutti comunisti?
Tenga presente, infine, che non posso usufruire dello scudo fiscale, perché ho solo la “colpa” di essere un contribuente onesto, anzi onestissimo.
Nella speranza di poter dire anch’io “meno male che Silvio c’è”, La saluto cordialmente.
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1 commento:
ci metterei la firma (autentica, ovviamente!)
p.a.
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