venerdì 31 ottobre 2008

Pillole AntiStress
e Pillole AntiCalma-Piatta

di Paolo Autelitano

giovedì 30 ottobre 2008


Non da ora, ma soprattutto ora, è necessario fare appello alla calma, all’equilibrio, alla disponibilità di tutti al confronto e alla mediazione (sì, perché solo mediando vengono considerate le aspettative e le esigenze dei più, e non dei pochi) per una approfondita analisi, le conseguenti serie riflessioni, le responsabili proposte. Le migliori proposte possibili, realizzabili. Che siano utili al Paese, a ogni cittadino.
Ma per far questo, ahimè, ahinoi tutti, occorre “vivere” (e oggi “resistere in”) uno spazio politico che ormai la “politica” pare aver indebitamente usurpato, occupato, soffocato. In verità non già la “politica” (la Politica) ma alcuni, troppi, personaggi politici indistintamente da una parte e dall’altra, responsabili di aver svuotato del suo significato più nobile la parola “Politica” che appunto anch’io (ma solo in queste righe esemplificative) ho usato qui in senso negativo. Il tentativo, e tutto lo sforzo morale e intellettuale utile, da questo punto in poi vorrei fosse: far diventare riconoscibile (e “spendibile”, come mezzo) in senso positivo la “Politica” affinché tutti ne possiamo trattare liberamente, serenamente, seriamente, responsabilmente (senza libertà e serenità diventa ardua anche una realizzazione responsabile e seria). Punto.

MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE 2008 Inizio queste brevi riflessioni con l’amarezza di quanto visto e sentito oggi ai telegiornali: attorno ai giovani studenti. Sono stati molti i giovani che si sono mobilitati e hanno manifestato in vari modi per la scuola (si badi bene: prediligo sempre il termine “per”, vorrei davvero non usare mai la parola “contro”). Al di là del tema (decreto legge approvato per la riforma della scuola) e senza entrare nel merito di quanto è avvenuto, anche perché indubbiamente si sono verificati eccessi, sono stati superati dei limiti, si sono inserite frange con obiettivi non pacifici né costruttivi, affermo con fermezza e forza che nei giovani dobbiamo porre fiducia e speranza, abbiamo la responsabilità di consentire loro lo spazio per progettare e realizzare il futuro, e che quindi vanno difesi. Dopo la difesa, certo, deve avere luogo la correzione, l’orientamento, il dialogo, tenendo sempre presente che (ne sono convinto da sempre) la libertà individuale non può non essere accompagnata dalla responsabilità personale.
Così come va difesa la scuola, forse banale dirlo, ma è fondamentale farlo.
Davvero provo amarezza nell’assistere a tale strumentalizzazione e soprattutto nel sentire i responsabili (i politici, rappresentanti di governo e di partiti, ma anche i mass media che “suggeriscono” la verità vera, generalmente… parziale) che minimizzano, o liquidano con motivazioni ideologiche, oppure che si accusano a vicenda e si scagliano “contro”. Diventa difficile capire, farsi un’opinione obiettiva. Ciò che invece aiuterebbe a individuare il “cuore” della questione. Appunto: se ne parla “intorno”, si dice molto di quanto avviene ma alla fine si parla poco del tema in oggetto, non si va al “cuore”. E non si risolve.
Per affrontare un problema occorrono la partecipazione, il concorso, il coinvolgimento degli interessati, l’opinione e l’esperienza degli addetti ai lavori, dei tecnici, degli studiosi, perché deve mancare la disponibilità e la buona volontà di chi è “impegnato in politica”?
Su tutto, al di là di tutto, la mia personale opinione è che non si fa una riforma, una qualsiasi ma men che meno quella della scuola, con atti di forza, imponendo un decreto legge, così svilendo la responsabilità e i doveri propri del Parlamento, e provocando la reazione delle forze politiche, della società civile, e appunto degli studenti. Alla fine si genera un disordine a cui “autoritariamente” si dà poi risposta, e giustificando tale condotta (tale strategia) come inevitabile. Nella mia esperienza di allenatore di calcio (che però ho sempre interpretato come ruolo “educativo”, e non solo perché in ambito d’oratorio ma perché è un valore dello sport) invitavo l’attaccante a non reagire ai continui “calcetti invisibili” ricevuti dal difensore (perché poi il direttore di gara avrebbe visto solo il fallo di reazione, punendolo), così come il difensore avrebbe dovuto resistere alle gomitate dell’attaccante, finalizzate alla reazione per provocare il rigore. La risposta alternativa era: giocare, giocare, eventualmente cambiare gioco. Solo col gioco vero si supera la scorrettezza, magari con la presenza di un arbitro obiettivamente onesto. Nell’assenza generalizzata, quale gioco proporre oggi, per far affermare (e vincere) la “forza della ragione” sulla “ragione della forza”? Aiutiamoci. Aiutiamo il futuro.
Incomincerei però, constatata la “malattia”, a proporre alcune pillole Antistress (per evitare provocazioni, per non reagire in modo scomposto) e con delle pillole Anticalma-piatta, cioè per risvegliare le coscienze, per rimettere in moto il tessuto già vitale della società civile, ma spesso assopita o poco attenta alle responsabilità sociali più generali (precipuamente politiche), a tornare doverosamente e responsabilmente a “Pensare agli altri oltre che a se stessi, al futuro oltre che al presente” (Vittorio Foa).

DOMENICALE Altra nota, a ritroso nel tempo, “sentita” in tivù: domenica 26 ottobre, Tg2 Rai, servizi di chiusura (o di coda, come s’usa dire), il commento che finisce tra le ultime notizie perché ormai è da un po’ che si dice (facciamoci caso, le notizie non sempre sono in ordine d’importanza, ma sono condizionate dall’attualità del giorno e quindi talvolta volutamente attenuate) riguarda il numero crescente e quindi allarmante delle famiglie a rischio di perdere la casa (dopo l’esenzione dell’Ici, anche quella dell’abitazione…) in quanto non più capaci di pagare le rate del mutuo. Subito dopo la notizia successiva: settore dell’auto sì in crisi, ma non per le vetture di lusso (quelle, per intenderci, che costano come un piccola abitazione, e a volte anche più). Che forse sia vero che, anche da noi, coloro che sono poveri sono destinati a esser più poveri e i ricchi più ricchi?

MASS MEDIA Un paio di giorni dopo, sempre a proposito d’informazione, noto su due reti diverse (che non cito) la chiusura della testata giornalistica con una ricorrenza storica: da una parte si ricorda Papa Giovanni, il tempo del Concilio, l’anniversario dell’elezione al soglio pontificio; dall’altra l’epoca della Dolce vita, la chiusura del locale romano ‘Il Rugantino’ per uno scandalo durante una festa privata di un miliardario.
Si badi bene, il giorno è lo stesso, la prima ricorrenza è il 28 ottobre, la seconda il 6 novembre… mi verrebbe da dire, mass media, “sotto la media”…
Questo per anticipare il mio prossimo commento, sul ruolo dell’informazione, sull’importanza della “conoscenza” e in relazione col ruolo della politica.


2 commenti:

Anonimo ha detto...

anticalmapiatta=cocaina
Antistress=marjuana o hashish
veda lei!
mi raccomando eviti di guidare poi!

Anonimo ha detto...

quando non si hanno idee.... ma che razza di commenti fa questo "anonimo"?

beh, presumo sia "sparito" da questo blog, evidentemente non ha argomenti per confrontarsi, qui è utile se si ragiona...!!!!

r.r.